Vittoria all'ultimo respiro
Cronaca
31 Agosto 2014 Fonte:
SoloNapoli
Comincia con tre punti conquistati all'ultimo secondo del recupero il campionato del Napoli che batte il Genoa 2-1
Erano anni che l'esordio del Napoli in campionato non era vissuto in maniera così preoccupata da parte del pubblico partenopeo. E' il derby con il Genoa, giocato fuori dalle mura amiche. Checché ne dica e predichi Benitez, dopo i fatti di terra basca, la sfiducia regna sovrana. Questa tensione si taglia a fette anche sul campo, soprattutto a fine primo tempo, per via di uno scontro tra Kucka e Higuain. Il Pipita è nervosissimo e non in grande condizione. Eppure gli azzurri partono bene andando subito in vantaggio con Callejon, con un tiro di destro al volo su cross di Higuain (2'). In seguito, come di consueto, gli azzurri lasciano campo al Genoa che inizia a giocare con palle lunghe, calci piazzati e traversoni in area che i giocatori di Benitez praticamente non beccano MAI. Così un Pinilla sistematicamente in vantaggio sui cross, dagli e ridagli, prova e riprova, riesce a fare centro. Rafael gli tiene testa almeno in tre occasioni fino al 40esimo, quando il portiere del Napoli proprio non può far nulla. La squadra nel finale appare disunita e scarica, e ciò vale soprattutto per Hamsik ed Higuain, con Insigne spesso costretto a rientrare nella propria trequarti per tentare di arginare gli attacchi dei liguri. Comunque il Napoli fa suo il match al fotofinish con uno stop di palla del neoacquisto De Guzman, entrato nella ripresa al posto di Hamsik. Gli azzurri, in un finale di gara al cardiopalmo, sfiorano il gol in almeno 4 occasioni clamorose. Non sarà mai dimenticata quella in cui Higuain e Mertens, a porta vuota, vedono il pallone attraversare tutto lo specchio della porta senza che esso entri. Se la partita fosse finita su quest'azione del 50', il vaticinio di annata nera sarebbe stato molto, ma molto più concreto di quanto già non fosse stato in settimana. Per il momento si può tirare un sospiro di sollievo (oltre che cambiare la camicia in cui si è sudato freddo). (maria rosaria damiano)
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