Argentina-Paraguay 6-1: a segno anche Higuain
 Cronaca
 1 Luglio 2015 Fonte:
Gazzetta dello Sport
L'Albiceleste del Pipita vola in finale di Coppa America dove incontrerà il Cile padrone di casa di Edu Vargas (VIDEO)
Sarà Cile-Argentina la finale della Copa America 2015. La sfida più attesa, quasi l'unica possibile fino a quando il Brasile non tornerà a onorare la sua storia. A Concepcion, missione stra-compiuta per l'Albiceleste: 6-1 al Paraguay e nessuna ammonizione per i diffidati di lusso, ovvero Messi, Aguero e Mascherano. Dopo 8 anni, l'Argentina torna a giocarsi la possibilità di vincere un torneo che non conquista da 22.
SCATTO ARGENTINO — Aspettano tutti il gol di Messi, ma Leo non si sblocca, nonostante sia sempre lui a calciare le tante punizioni dal limite che i quattro giocatori d'attacco (Pastore è in mediana solo sulla carta) si procurano. In compenso, dopo un brivido iniziale firmato Santa Cruz, la Pulga dispensa assist, i numeri 28 e 29 della sua discussa carriera albiceleste. Arriverà anche il 30°, prima della fine. Il primo è per l'1-0 di Rojo, una punizione che, però, ha bisogno dell'intervento goffo di Ortiz per capitare sui piedi del terzino del Manchester Utd (ironia della sorte, il più in difficoltà fino al 15', il minuto del gol). Il secondo è un passaggio vincente propriamente detto, che Pastore controlla in corsa e trasforma nel 2-0 al 27', bruciando Aguilar nell'ingresso in area.
ANCORA BARRIOS — Sembra già tutto finito, sembra che Martino non debba pagare l'intossicazione gastrica di Garay (dentro Demichelis dall'inizio), sembra che il Paraguay sia pronto per il “grazie ragazzi” di rito. Ma l'Albirroja ha il carattere di Ramon Diaz e in mente conserva il ricordo dell'impresa compiuta a La Serena nel match d'esordio della Copa, quando rimontò due reti proprio all'Argentina. E così, mentre giovani fenomeni (Derlis Gonzalez, bravissimo fin lì) e vecchie colonne (Santa Cruz) lasciano il campo per guai fisici, il Paraguay rischia più volte il tracollo ma comincia a rimettersi in sesto. Non è tanto l'ingresso di Bobadilla, quanto quello di Barrios a ridare speranze.
DI MARIA E IL KUN — Conta di più il modo in cui se ne esce. E il Tata trova le parole giuste per togliere i fantasmi dalla testa dei suoi giocatori. In 8 minuti, il match si chiude. Pastore sale in cattedra e serve l'assist filtrante per Di Maria, che segna il 3-1. E sempre il fuoriclasse del Man Utd, reduce da una stagionaccia difficile da spiegare, mette dentro il 4-1 dopo una giocata di Messi che manda i paraguaiani sull'autoscontro e ancora Pastore a calciare su Villar in uscita. El Flaco vorrebbe restituire il favore al suo capitano, perché in quel che resta della gara provano tutti a farlo segnare. Villar, però, è di avviso diverso e si supera.
TUTTI TRANNE LEO — Martino pensa di risparmiare a Leo gli ultimi minuti, i due parlottano a bordo campo, esce invece Pastore per Banega. Ma è Aguero a entrare nel tabellino dei marcatori per la “manita”: 5-1. Già che ci siamo, il Kun saluta e lascia il posto caldo caldo a Higuain, che corre in campo e in un attimo chiude i conti sul 6-1. Tutti in rete tranne Messi. Ma per gli argentini può bastare, è già ora di rifare la valigia: c'è un volo per Santiago su cui salire, nessuno prenda impegni per il 4 luglio.
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