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Cronaca
Il Napoli soffre ma vince

Cronaca     29 Dicembre 2018     Fonte: Corriere dello Sport

Raggiunti per due volte, gli azzurri battono il Bologna con una doppietta di Milik e un gol di Mertens


Il Napoli soffre ma vince Emozioni sugli spalti e sul prato del San Paolo, dove il Napoli e il suo popolo si stringono attorno a Koulibaly dopo gli ululati razzisti di San Siro e l'espulsione arrivata nel finale del match rocambolescamente perso contro l'Inter. Prima l'immagine di Kalidou esibita con orgoglio da tutti i tifosi azzurri e poi la doppietta di Milik e la rete di Mertens che nell'ultima giornata di andata hanno piegato le resistenze di un irriducibile Bologna, capace di recuperare due volte lo svantaggio e salvare la panchina di un Pippo Inzaghi il cui destino resta incerto alla vigilia della lunga sosta invernale. Gli emiliani restano infatti terz'ultimi a tre lunghezze dall'Empoli, mentre gli azzurri mantengono a distanza di sicurezza l'Inter terza della classe (a -5) con la Juventus a fare sempre da lepre con 9 punti di vantaggio

LE SCELTE - Tre assenze pesanti per Ancelotti, che deve fare a meno dell'infortunato Hamsik (in infermeria con il lungodegente Chiriches) e degli squalificati Koulibaly e Insigne. Non poco, praticamente i tre leader di una squadra che viene così ridisegnata negli uomini ma non nello schema: è Zielinski a prendere il posto del capitano in mediana vicino ad Allan, mentre la fascia va sul braccio di Callejon; davanti al portiere Meret è invece Maksimovic a fare le veci del senegalese al fianco di Albiol, con Malcuit a destra e Ghoulam a sinistra a copertura di Verdi (al rientro come titolare dopo il lungo stop) con Mertens-Milik coppia d'attacco. Sull'altro fronte l'allievo Pippo Inzaghi, cresciuto alla corte milanista di 'Carlo Magno', ha tutti a disposizione e - rispetto al match perso con la Lazio - conferma il 3-5-2 ma rilancia Palacio in attacco con Santander. In cabina di regia tra Poli e Svamberg c'è Pulgar e non Nagy, mentre De Maio vince il ballottaggio con Calabresi nella difesa completata da Danilo e Helander e sulle fasce tocca a Mattiello e Dijks.

LA SBLOCCA MILIK - A partire meglio è il Bologna, che prova a sfruttare l'effetto sorpresa: al 4' incursione in area e tiro-cross di Poli, ma né Palacio né Santander riescono a deviare la palla che sfila così vicino al palo mentre tre minuti dopo è l'argentino a mancare lo specchio con il destro dal limite. Il Napoli inizia a scaldarsi come un diesel e prova ad affacciarsi in avanti all'11', con Verdi che ci prova di sinistro ma viene chiuso da Poli in scivolata. È comunque un segnale e al 15' la squadra di Ancelotti rompe lo stallo: Mertens è murato due volte e la palla arriva sui piedi Milik, che a tu per tu con Skorupski non sbaglia. A imprigionare per due minuti la gioia del polacco e del San Paolo è però il Var, che chiama al monitor Calvarese: l'arbitro di Teramo riguarda l'azione, giudica giustamente involontario il tocco di braccio del belga sulla seconda conclusione rimpallata e al 17' indica il centrocampo. Il gol sciogle i padroni di casa e al 25' sale ancora in cattedra Mertens: fantastico il suo destro a giro ma Skorupski vola all'incrocio.

PARI SANTANDER - Il portiere esce male invece al 32' su corner e per poco non viene beffato dall'incornata di Milik, che 'spizza' la traversa dopo aver anticipato De Maio mentre subito dopo - ancora di testa - sbaglia di poco la mira su cross pennellato dal mancino di Verdi. Gili azzurri sembrano consapevoli di poter colpire in ogni momento ma proprio per questo non si affannano ad alzare ritmo e intensità di gioco, complice un Bologna che pur sotto di un gol resta coperto in attesa dell'episodio buono. Quello che arriva al 38': punizione dalla destra calciata da Pulgar, Palacio prolunga e nel cuore dell'area si fa trovare pronto Santander che di testa la piazza alle spalle di Meret. Giusto il tempo di esultare per il gol del pari e poi il bomber paraguagio alza bandiera bianca per un problema muscolare che lo stava frenando già da qualche minuto: al suo posto a Falcinelli che prima del riposo manca di un soffio l'impatto sul velenoso cross di Dijks.

IL DÉJÀ-VÚ - Si va così al riposo sull'1-1 e dall'intervallo rientra in campo un Napoli subito determinato. E al 52' la diga del Bologna cede per la seconda volta: pennellata di Malcuit con l'esterno destro e stacco imperioso di Milik, che sovrasta Mattiello e fa doppietta portandosi a quota 10 gol in campionato. La reazione degli ospiti è immediata e spaventa Meret con i colpi di testa di Falcinelli e Palacio, entrambi fuorimisura ma campanelli di allarme per Ancelotti che interviene: fuori Verdi, a corto di minutaggio, dentro i muscoli di Fabian Ruiz (58'). La mossa sembra dare sostanza alla squadra azzurra ed è proprio lo spagnolo a caricare il sinistro di Milik, fermato con l'stinto e di piede da Skorupski al 67'. Un minuto dopo arriva anche il momento di Mario Rui, che rileva un Ghoulam ancora lontano dalla sua versione migliore, e Pippo Inzaghi risponde con Nagy al posto di Svanberg (71') ma il Napoli ora sembra concentrato e in pieno controllo del match. E va vicino al tris con una bella combinazione tra Milik e Mertens, che ci prova in mezza girata dopo la sponda del compagno ma trova la deviazione di Helander.

CI PENSA CIRO - Al 79' ultimo cambio del Bologna, che getta nella mischia Orsolini (fuori Poli) e due minuti dopo - come nel primo tempo - a sorpresa torna a galla sfruttando un calcio da fermo: la battuta è affidata ai piedi del solito Pulgar ma stavolta è Danilo a volare più in alto di tutti e battere di testa Meret. Tutto da rifare per Ancelotti che richiama allora in panchina Callejon e per il finale si affida alla fantasia di Ounas, ma all'88' vede togliersi le castagne dal fuoco da Mertens che danza al limite dell'area e col destro sorprende un poco reattivo Skorupski andando poi a cercare la telecamera per gridare al mondo il nome di Koulibaly. La squadra di Pippo Inzaghi è però dura a morire e il finale è rovente: corner per i rossoblù e salvataggio di Mario Rui su Palacio, poi ripartenza azzurra con Fabian Ruiz fermato dal portiere ospite che si porta nell'area partenopea sull'ultimo calcio da fermo e lascia la porta sguarnita senza che Malcuit riesca però ad approfittarne in contropiede. L'ultima emozione è una parata di Meret su De Maio: finisce 3-2 con il San Paolo in festa per i tre punti da dedicare a Kalidou, che consentono di riportarsi a -9 dalla Juventus e lasciare ancora in vita a un campionato che al giro di boa poteva essere già chiuso.

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