Il Napoli cambierà sponsor tecnico. Addio Macron
Cronaca
18 Marzo 2015 Fonte:
Napoli Anema e Core
Ora c'è grande attesa tra i tifosi per cercare di capire quale marchio vestirà Higuain e compagni
La Macron, i segnali sono tutti nella stessa direzione, è sul punto di abbandonare il Napoli. Ci sta dopo tanti anni di un rapporto che è stato proficuo per il Napoli, che in questi anni ha incassato bei soldi, ma anche per l'azienda bolognese, che ha fatto del Napoli il suo principale testimonial sui campi del mondo. Non so chi ha guadagnato di più in questo rapporto, ma suppongo che sia andata di lusso per tutte e due le parti.
Adesso però c'è grande attesa tra i tifosi per cercare di capire quale marchio vestirà Higuain e compagni (spero proprio che il Pipita resti) nei prossimi anni. Una grande squadra, inutile negarlo, si vede anche dal nome dello sponsor tecnico. In ballo soldi, tanti soldi. Ma anche prestigio, immagine. Per questo i tifosi azzurri sperano che dopo la Macron, possa essere il turno di una “azienda top”. Non facciamo pubblicità a nessuno, non ne hanno certamente bisogno del resto, se diciamo che sono due i grandi marchi a livello mondiale, noti in tutto il mondo, che fanno a gara tra loro per accaparrarsi il meglio degli sportivi: stiamo parlando della Nike e dell'Adidas.
I tifosi sognano che la prossima maglia del Napoli sia di una di queste aziende: ma è possibile una ipotesi del genere? Nulla è impossibile, sia ben chiaro, ma diciamo che è molto, molto difficile. La politica dell'Adidas vuole che si “vesta” una sola squadra per campionato. In Italia c'è il Milan. Ci sarebbe anche il Cesena a dire il vero, ma si tratta di una sponsorizzazione indiretta, frutto di un accordo della società romagnola con il rappresentante locale: operazione avallata in Germania, che non frutta quasi nulla ai romagnoli.
Discorso diverso per la Nike, che ha varie squadre e che già in passato ha vestito il Napoli. Ma in questo caso il discorso ha altre complicazioni. La multinazionale americana, come del resto anche la sua rivale tedesca, ha una propria catena di “Store” per la vendita al dettaglio. In questi anni la politica del Napoli è andata in direzione diversa, con l'apertura di vari Napoli Point destinati a vendere tutti i prodotti griffati Napoli. C'è un bel po' di soldi in ballo, ed accordi firmati da tempo che non possono essere disattesi. Chiunque capisce che un Napoli Point che non vende le maglie ufficiali del Napoli non ha molto senso.
E non è solo questo. Nike ed Adidas hanno una linea di produzione completa a livello di abbigliamento e accessori. Il Napoli invece vende il suo marchio anche ad altre società che fanno abbigliamento o accessori per l'abbigliamento non esplicitamente sportivi. Ed è un problema. Uno dei motivi di rottura negli anni scorsi con la Diadora fu che il Napoli vendette ad una ditta campana, i Fratelli Albanese, la licenza per i pigiami marcati Napoli, pigiami che erano identici alle tute di lavoro, con la differenza che costavano meno della metà. Non si presenta dunque facile la scelta del nuovo sponsor tecnico. Il marchio Napoli affascina ed ha mercato. Ma come per i calciatori che sono tenuti a firmare contratti di 50 pagine, con tanto di cessione dei diritti di immagine, anche la momento della scelta dello sponsor tecnico il Napoli pone condizioni molto dettagliate, il più delle volte in contrasto con le esigenze delle aziende con le quali trattano. Chiaro che Nike o Adidas, anche se abbiamo visto che è più difficile, non cedono facilmente come può succedere ad una azienda di minore appeal, che pur di legare il proprio nome al Napoli scende a compromessi.
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