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Crisano: "Celentano viveva dietro le quinte le vittorie"

Interviste     28 Giugno 2015     Fonte: Gianluca Di Marzio

"Nei momenti difficili lui c'era sempre. Ed ha sempre messo a disposizione, con grande umiltà, la sua grande esperienza"


Il mondo del calcio è in lutto per la morte di Dino Celentano, storico dirigente del Napoli e negli ultimi anni della sua vita presidente onorario dell'Ischia. Un uomo vincente, appassionato di calcio, che ha scritto pagine di storia importanti. Ricordato soprattutto per aver portato Maradona a Napoli, anche sull'isola d'Ischia ha ottenuto successi storici partecipando alla promozione della squadra in Lega Pro. Un'avventura condivisa con il direttore sportivo Nicola Crisano, legato a lui nel calcio e nella vita. “L'ho sempre definito il presidente buono – racconta Crisano– perché era una di quelle persone che scendeva in campo nei momenti difficili e viveva dietro le quinte le vittorie. E' stato per me un secondo padre, che ricordo con piacere immenso. Napoli ed Ischia perdono un uomo stimato, amato da tutti. Non ci sono parole per definire la bontà di questa persona e negli ultimi mesi gli sono stato molto vicino”.

Una persona stimata da tutti che sapeva sempre trovare la soluzione ad ogni problema. Celentano viveva il calcio con passiona ma, allo stesso tempo, sapeva mantenere sempre la giusta razionalità. “Sono tanti gli episodi che potrei raccontare su Celentano. Ma la cosa che più mi sta a cuore ricordare, è che nei momenti difficili lui c'era sempre. Ed ha sempre messo a disposizione, con grande umiltà, l'esperienza maturata con il Napoli. Porterò sempre nel cuore un gesto che lui fece il giorno di Natale, per me e per l'Ischia Calcio. Un episodio che tengo per me, in cui dimostrò la sua grandezza e la sua bontà. Non so quante volte mi ha mandato a quel paese, da vero padre, ma anche questi sono ricordi che mi tengo stretti”.

Gli anni più belli della sua vita calcistica, però, Celentano li ha vissuti a Napoli. Era il braccio destro di Ferlaino e grazie al suo amore per la squadra azzurra riuscì nell'impresa di portare Maradona in Italia. Un episodio di cui è sempre andato orgoglioso e che ancora tutti ricordano. “Due mesi fa – racconta Crisano - andai ad una festa a casa sua e le figlie gli fecero un regalo stupendo. Organizzarono un grandissimo striscione con al centro la foto del giornale che recitava: grazie Dino Celentano che hai portato Maradona a Napoli. Raccontava sempre che Ferlaino, ad un certo punto, aveva mollato perché c'erano dei problemi e lui mise dei soldi di tasca sua per regalare a Napoli il calciatore più forte di tutti i tempi”. Erano anni vincenti per il popolo azzurro e per Celentano che condivideva con Diego anche il tempo libero. “Maradona viveva d'estate in casa di Celentano a Cartaromana ad Ischia. E andava a giocare lì a calcetto, con la divisa del Napoli, ed ovviamente non perdeva neanche una partita. Cartaromana diventava praticamente un quartier generale dei tifosi azzurri, c'era una folla esagerata”.

Celentano era un uomo vincente: a Napoli ha scritto la storia e negli ultimi anni ha fatto lo stesso ad Ischia. Sull'isola è stato un punto di riferimento per molti ma non ha mai esaltato il proprio lavoro. “Entrò nell'Ischia in punta di piedi, - prosegue Crisano - quasi da tifoso spettatore. S'innamorò del progetto vedendo una partita allo stadio e ha deciso di rientrare nel calcio dopo tanti anni di assenza. Però non ha mai voluto apparire anche se tutti lo riconoscevamo quale vero punto di riferimento. Lo stesso presidente Lello Carlino aveva grande rispetto nei suoi confronti e lo ha sempre ritenuto un esempio importante”.

Se ne va il dirigente buono, una di quelle persone che viveva il calcio in modo genuino e passionale. Uno di quei presidenti come, forse, non ne esistono più. Addio Dino!

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