SoloNapoli
 HOME | CRONACA | INTERVISTE | MERCATO | VIDEO | FOTO | STAGIONE | FORUM  
Cerca in:
Google SoloNapoli
Interviste
De Laurentiis: "Saremo protagonisti"

Interviste     30 Luglio 2015     Fonte: Corriere della Sera

"Siamo la realtà calcistica italiana che è cresciuta di più a livello internazionale. Sarri è un gran lavoratore di cui apprezzo la tenacia"


De Laurentiis: "Saremo protagonisti" Una fortuna lavorare da grande imprenditore nel cinema, nel calcio e nel turismo, tre bei mondi che fanno pensare a una vita da favola? Sì, se si lavora dalle 6 e mezza di mattina fino a mezzanotte, controllando società e collaboratori, affrontando tutta una serie di piccole e grandi grane che si presentano, saltando da Los Angeles (cinema) a Napoli (calcio) passando per Roma (famiglia, tre figli, nipotini, cinema, parco a tema immenso a Cinecittà messo su insieme a Della Valle e Abete e ancora calcio). Attenzione, ok Los Angeles, Roma, Napoli e ogni altra metropoli dove ci sono affari e lavoro, ma mai dimenticare Capri, quel mare a lui molto caro. Questo e altro ancora è il pianeta di Aurelio De Laurentiis al suo ultimo giorno estivo a Dimaro, montagna bella, montagna vera, colorata d'azzurro e che parla napoletano per un po' di giorni, da quando la squadra del novello nocchiero Maurizio Sarri si è trasferita ad allenarsi e a sudare per preparare la stagione, così piena e ricca di attese.

Allora presidente Aurelio De Laurentiis quando vince l'Oscar più importante della sua vita, che non è quello che viene dato a Los Angeles? Questo «Oscar» si chiama scudetto e gli americani non sanno nemmeno cosa sia... «Il mio Napoli ha un rendimento altissimo, protagonista in Italia e in Europa...».

Si fermi per cortesia, sa benissimo che conta solo lo scudetto e che quest'anno il suo Napoli, colpevolmente, a marzo era già distanziato anni luce dalla Juve e tagliato fuori dai grandi giochi, superato alla fine da Roma e Lazio e pure dalla Fiorentina. «Tutto giusto, ma guardiamo la realtà: ho preso il Napoli nel 2004 e ho acquistato il nulla, non c'era più niente, nemmeno i palloni e le magliette. Ho dovuto rifondare tutto. Siamo arrivati in Champions, ecco perché le dicevo che siamo la realtà calcistica italiana che è cresciuta maggiormente a livello internazionale».

Perché acquistò il Napoli? «Il cinema mi stava dando soddisfazioni enormi, anche a livello internazionale. Con l'opposizione e lo scetticismo di mio zio Dino ero sbarcato negli Usa e avevo vinto la mia scommessa. Leggo in quei giorni una intervista di Gaucci che diceva "compro il Napoli con 5 milioni". Già nel '99 mi ero mosso per acquistarlo, ma quella trattativa con Ferlaino finì male. Il Napoli mi è sempre stato nel cuore. Allora, siamo nel 2004, il Napoli è fallito. Chiamo un banchiere, gli svelo la mia intenzione. Anche qui sono sconsigliato, ma l'interlocutore capisce che la mia intenzione è seria. In quei giorni avevo chiamato Danny De Vito per girare alcune scene di un film, si era convinto ed era venuto in Italia. Per me erano giorni molto intensi. Ricordo che nel mio studio sul tavolone avevo una serie di cartellette aperte, tutti lavori e impegni diversi. Io lavoro così. C'era anche il file del Napoli».

Finì bene, lo comprò: almeno quel file fu archiviato. «Mi diedero del matto perché rispetto ai 5 milioni sbandierati da Gaucci, io ne spesi 32, poi altri 35 il primo anno di serie C e ancora 35 il secondo, 100 milioni per arrivare in serie B. Ma ne sono felice».

Scusi, ma Danny De Vito che fine fece in quei giorni così agitati ed eccitanti? «Danny girò il film, fu naturalmente ben pagato e fu ovviamente conquistato da Capri»

E lei conquistò il Napoli: d'accordo la famiglia, sua moglie? «Fe-li-cis-si-mi tutti quanti».

E lei è ancora felice? «Senza alcuna incertezza. Ho ancora molte cose da fare con il Napoli e nel mondo del calcio. Anche se so bene che molti mi danno del visionario. Non è vero, io invece replico che ho delle "vision"».

Come sarebbe a dire? «Vengo da un mondo dove si deve essere creativi per essere dei vincenti, a livello di soggetto, sceneggiatura, regia e di promozione. Ho rivoluzionato il mondo del cinema, intendo farlo anche nel calcio. Sono convinto che nella vita bisogna sempre portare innovazione».

Lo dice da tempo, ma non si vedono gli effetti. «Guardi che io sono un rullo compressore».

Dia forma alle parole. «Bisogna estendersi, creare un campionato europeo per club, abbattere certi confini, far capire a istituzioni che si muovono e vivono in modo obsoleto e conservativo, Fifa e Uefa, controllando per giunta un patrimonio finanziario immenso, che siamo arrivati ad un livello di emergenza».

Non sarebbe male iniziare da Lega calcio e Federazione? Le sue idee trovano una forte resistenza. Perché? «Andrea Agnelli ed io tre anni fa avevamo proposto una ristrutturazione della Lega, con due grandi manager che lavorassero su due fronti: estero e e istituzionale italiano. Le nostre priorità non sono state accolte».

E lei si altera: prima o poi perde la pazienza. «Mi limito a dire questo: se continuiamo a vivere di populismo, non saremo mai grandi tra i grandi, al massimo grandi tra i piccoli».

Cosa intende per populismo? «Negli Usa dove sono molto più bravi di noi e sanno anticipare i tempi, nelle Leghe si entra pagando una ricca fiche. Nel calcio, uno sport appena esplorato dalle loro parti, il Manchester City per creare una società a New York ha dovuto versare 100 milioni di dollari. È questa la strada da seguire, con forme e numeri diversi, in Italia e in Europa. Ma qui resistono poteri forti che hanno la testa rivolta al passato».

Cosa pensa di Tavecchio, presidente Federcalcio? «Non penso».

In Lega un potere forte è Galliani. «Sono code di potere».

Insisto: lei con la sua voglia di riformare il calcio... «Perdoni: macché riformare, il calcio italiano è da ri-fon-dare».

Capito, ma adesso lei in che posizione è? «Di attesa. Ho fiducia in Matteo Renzi, lo conosco bene, sa cosa significa decidere. Aspetto le sue mosse, per esempio a chi darà la delega governativa dello sport. E poi vedremo come agire».

Quanto alla delega, sembra ben messa Valentina Vezzali, campionessa della scherma, parlamentare... «È amica di Malagò?». Sicuramente.

Ma cosa pensa della Vezzali? «Ho già detto che sono in una posizione di attesa».

Perché ha ingaggiato Sarri come allenatore? «Lavora molto, apprezzo la sua tenacia nell'applicazione delle sue idee, alcune di queste nuove».

Ha mai pensato di cedere Higuain? «Mai e poi mai. Non a caso ho messo una clausola altissima, difficile da sostenere per un eventuale acquirente».

Cosa si aspetta da lui? «Che sia rispettoso dell'impegno e del lavoro della squadra».

Un tam tam trasmette questo messaggio: prima o poi De Laurentiis venderà il Napoli e acquisterà la Roma. «Creda a me non c'è nulla di vero. Io sono orgoglioso del mio Napoli. Un progetto è allo studio. Ho detto che ho delle "vision"? Ecco questa "vision" si rivolge a un'esperienza extraterritoriale, fuori dai confini italiani».

Acquisterà una società estera? «Per ora è solo una vision». La società sarà a stelle strisce. Ma prima De Laurentiis cercherà di rifondare il calcio italiano e di conquistare uno scudetto. Col Napoli. Gli Usa possono aspettare: intanto là fa il cinema, per ora solo parzialmente accantonato. «Proprio perché sono troppo impegnato con il Napoli».

Notizie Correlate
Insigne: "Bello giocare trequartista"
Interviste     1 Agosto 2015 
"Ho sempre desiderato di giocare dietro le punte. Darò il massimo per impormi in questa posizione"
Insigne: "Bello giocare trequartista"
Higuain e Chiriches si allenano da soli a Castlevolturno
Cronaca     31 Luglio 2015 
Lo rende noto la società azzurra con un Tweet nel profilo ufficiale. La squadra riprenderà la preparazione domani
Video: gli highlights di Napoli-Cittadella
Video     29 Luglio 2015 
Le fasi salienti del match amichevole che ha chiuso il ritiro di Dimaro
Due giorni di riposo per la squadra azzurra
Cronaca     31 Luglio 2015 
Gli allenamenti riprenderanno domani in vista del primo impegno internazionale in programma domenica sera
De Laurentiis ha lasciato Dimaro in elicottero
Cronaca     30 Luglio 2015 
Destinazione Merano, dove il presidente era atteso dal dottor Chenot, lo stesso dietologo di Maradona
Il Napoli saluta e ringrazia Dimaro
Cronaca     30 Luglio 2015 
Con una foto attorno alla gigantografia della maglia pubblicata su Twitter
Napoli-Cittadella: le foto
Foto     29 Luglio 2015 
Jorginho: "Siamo sulla strada giusta"
Interviste     29 Luglio 2015 
"Bisogna essere umili tutta la stagione, se restiamo così questa squadra può fare grandi cose"
Jorginho: "Siamo sulla strada giusta"
Cinque gol per salutare Dimaro
Cronaca     29 Luglio 2015 
L´amichevole con il Cittadella, che ha chiuso il ritiro precampionato, finisce con lo schiacciante successo per 5-1. Doppietta di Insigne
Cinque gol per salutare Dimaro
Napoli-Cittadella: i voti agli azzurri
Cronaca     29 Luglio 2015 
Il giudizio su allenatore e giocatori dopo l´amichevole di fine ritiro di Dimaro
Commenti  
 Google Alert
I Google Alert vengono in-
viati via e-mail per segna-
lare i nuovi articoli pubbli-
cati su SoloNapoli.com
Frequenza:
E-mail:
 Free E-mail
Username:
Password:
 Newsletter
Le news sul Napoli
nella tua mailbox
Tua e-mail:
© SoloNapoli - Credits