Juve-Napoli, le tappe della vicenda
Cronaca
22 Dicembre 2020 Fonte:
Sky
Tutto inizia il 3 ottobre scorso quando la squadra azzurra non parte per Torino
3 ottobre: il Napoli non parte dopo ordine Asl È la vigilia della sfida valida per la 3^ giornata di Serie A, sabato che registra la mancata partenza del Napoli destinazione Torino. Per decisione dell'Azienda Sanitaria Locale del capoluogo campano, il viaggio degli azzurri viene bloccato dopo l'ordine di rimanere in "isolamento fiduciario per 14 giorni dopo la data dell'ultima esposizione con il caso positivo in oggetto (1 ottobre)" e di comunicare il domicilio presso il quale verrà effettuato l'isolamento. Tutto inizia dopo la notizia della positività di Elmas, di 24 ore successiva a quella di Zielinski e di un membro dello staff (riscontrate venerdì 2 ottobre). Secondo il parere dell'Asl di Napoli, è troppo pericoloso far spostare un così alto numero di potenziali positivi, entrati in stretto contatto coi primi due positivi del Napoli e a soli 6 giorni dalla partita contro il Genoa, che nei giorni seguenti al match del San Paolo aveva fatto registrare ben 22 casi di positività (19 giocatori e 3 dello staff). Assenza determinata quindi da un'autorità locale, ma per la Lega Serie A il match resta programmato per domenica 4 ottobre così come annunciato dalla Juventus attraverso un comunicato: il club bianconero anticipa che si presenterà allo stadio per scendere regolarmente in campo. Da ricordare come le norme pubblicate dalla Lega Serie A, il 2 ottobre precedente in un comunicato ufficiale, affermano che se una squadra ha almeno 13 giocatori negativi e dunque disponibili (compreso un portiere) e non si presenta, rimedierà una sconfitta a tavolino per 3-0.
Juve allo Stadium, Napoli no: una serata surreale Come emerso alla vigilia, il Napoli non è presente all'Allianz Stadium a differenza della Juventus e della terna arbitrale guidata da Doveri oltre a steward, addetti ai lavori (giornalisti, fotografi e operatori) e qualche tifoso. I bianconeri arrivano poco dopo le 19.30, sotto la pioggia si presentano in campo anche Buffon e Bonucci. Non si giocherà e tutti abbandonano l'impianto. A Sky Sport 24 il presidente Andrea Agnelli espone la posizione del club: "Credo sia indispensabile fare chiarezza: una situazione di positività all'interno di un gruppo squadra era prevedibile e in questo caso si applica un Protocollo della Figc approvato dal CTS. C'è molta chiarezza, ed è quello che abbiamo fatto anche noi ieri dopo aver riscontrato due positività. Se il protocollo sarà perfezionato, ci atterremo di conseguenza". E sui contatti col Napoli: "De Laurentiis mi ha scritto un messaggio, ho risposto che la Juventus come sempre si attiene ai regolamenti. Ha chiesto il rinvio della partita? Sì. Noi però abbiamo delle norme che ci dicono come comportarci. A mio giudizio la Asl di Napoli non può intervenire se tutto il protocollo Figc che rimanda alla circolare governativa non è osservato in qualche punto. Altrimenti non interviene".
14 ottobre: giudice sportivo, 3-0 a tavolino e -1 punto Inizialmente "sub iudice", ovvero decisione rinviata, il giudice sportivo Gerardo Mastandrea si riserva un supplemento d'indagine per decidere sulla vicenda posticipando il verdetto alla settimana seguente. Intanto l'avvocato del Napoli, Mattia Grassani, fa sapere che il club "ha avuto un copioso carteggio con le autorità sanitarie locali di Napoli" e che "il Napoli non è indagato dalla Procura Federale". Il 14 ottobre ecco la decisione del giudice sportivo: 0-3 a tavolino per il Napoli e 1 punto di penalizzazione per il club campano. Nella motivazione si legge: "Gli atti delle Aziende sanitarie delineano un quadro che non appare al Giudice affatto incompatibile con l'applicazione delle norme specifiche dell'apposito Protocollo sanitario FIGC e quindi con la possibilità di disputare l'incontro di calcio programmato a Torino"" E ancora: il giudice ha deciso sulla mancata presenza del Napoli a Torino e sulle "cause di forza maggiore" rivendicate dal Napoli applicando l'articolo 10 della giustizia sportiva (giudicata assente la "fattispecie della forza maggiore"). Secondo Mastandrea, il carteggio tra il club e le Asl locali non impedivano la trasferta al Napoli: ciò era possibile il 4 ottobre, ma non il 2 e il 3 ottobre precedente. Non è tutto: secondo il giudice sportivo il Napoli avrebbe già rinunciato in precedenza alla partenza per Torino, prima ancora del chiarimento chiesto all'Asl. Il Napoli annuncia il ricorso alla Corte federale d'Appello, il secondo grado della giustizia sportiva, e poi eventualmente al Collegio di Garanzia del Coni. Qualora fosse necessario, una volta esauriti i tre gradi della giustizia sportiva, il club ricorrerebbe al Tar.
17 ottobre: la rabbia di Gattuso Gattuso: "Con la Juve volevo giocare, sono inc..." Il Napoli prepara il ricorso in Appello basato soprattutto sul carteggio con l'Asl 2 cittadina, che raccomandava l'isolamento fiduciario. Per dimostrare che la squadra stava organizzando la trasferta di Torino, verrà probabilmente allegato anche il video della rifinitura pre-Juve e altri documenti, come la prenotazione di test anti-Covid per domenica 4 ottobre a Torino. Intanto, dopo il 4-1 all'Atalanta, Rino Gattuso spiega: "Il Napoli voleva giocare, eravamo tutti d'accordo per partire, società compresa. Ma io sono il più incazz... di tutti. Rosico tanto, sono arrabbiato con chi non ci ha fatto andare a Torino perché sono convinto che avremmo tenuto testa alla Juve. Che rimane sempre la squadra da battere".
10 novembre: respinto il ricorso del Napoli Napoli, ricorso respinto: "Andremo al Coni" Fissata per il 9 novembre, la sentenza della Corte d'Appello Federale (ovvero il secondo grado di giudizio) è preceduta dal collegamento in remoto di Aurelio De Laurentiis per spiegare la posizione del Napoli. Da registrare come la Juventus non aveva intenzione di opporsi alla decisione, qualunque essa fosse stata. Sentenza rinviata ma ufficiale il giorno seguente: respinto il ricorso del Napoli e confermato il 3-0 a tavolino per la Juve (con un punto di penalizzazione a carico degli azzurri). La motivazione: "Contrariamente a quanto sostenuto in ricorso, la Società ricorrente non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro, avendo, invece, indirizzato, in modo volontario e preordinato, la propria condotta nei giorni antecedenti all'incontro nel senso di non disputare lo stesso, con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l'ordinamento sportivo, ovvero la lealtà, la correttezza e la probità". E ancora: "Il fine ultimo dell'ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo. Tale principio non risulta essere stato rispettato, nel caso di specie, dalla Società ricorrente (Napoli, ndr), il cui comportamento nei giorni antecedenti Juventus-Napoli, risulta teso a precostituirsi, per così dire, un 'alibi' per non giocare quella partita. La mancata disputa non è dipesa da una causa di forza maggiore bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata. Ne è prova il contenuto della documentazione, a iniziare dalla nota della ASL Napoli 1 inviata al Responsabile sanitario del Napoli il 2 ottobre 2020". Nel comunicato il presidente Sandulli conclude: "Ciò che emerge è la preordinata volontà del Napoli di non disputare la gara. Questa Corte non può esimersi dall'evidenziare che il comportamento tenuto dal Napoli non risulta neanche rispettoso delle altre società di Serie A, che in situazioni del tutto analoghe hanno, regolarmente, disputato gli incontri che le vedevano impegnate".
10 novembre: la replica del Napoli Juve-Napoli, le motivazioni della sentenza "La SSCN prende atto della decisione della Corte Sportiva d'Appello ed è già al lavoro per preparare il ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. La SSCN non condivide in toto la sentenza che getta ombre inaccettabili sulla condotta della Società trascurando documenti chiarissimi a suo favore e delegittima l'operato delle autorità sanitarie regionali. La SSCN ha sempre perseguito valori quali la lealtà e il merito sportivo e anche in questo caso intraprenderà tutte le iniziative per rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l'unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio". Annunciato quindi il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.
4 dicembre: il ricorso al Collegio di garanzia dello sport Juve-Napoli, presentato ricorso al Coni: la nota Nella nota il Napoli chiede "di annullare la decisione della Corte Sportiva d'Appello Nazionale impugnata e di ordinare direttamente alla Lega Serie A ed alla Figc, per quanto di rispettiva competenza, la disputa della gara Juventus-Napoli, valida per il campionato di serie A 2020-2021, nonché la restituzione del punto di penalizzazione in classifica irrogato con la medesima sanzione". Nel ricorso si specifica inoltre di "verificare l'illegittimità del mancato riconoscimento del caso di forza maggiore costituito dalla preclusione alla trasferta da parte delle Autorità sanitarie; in ragione dell'esigenza di celerità dell'intero procedimento giustiziale sportivo, volto a garantire che la gara in questione, laddove ne sia sancita la disputa, possa essere giocata in tempi più rapidi possibili".
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