La priorità, adesso, è intrufolarsi nei pensieri altrui, capire cosa muova il Real Madrid e in quale direzione, aspettare un cenno - uno solo - da Jorge Mendes o anche da Florentino Perez e poi dare esecutività al progetto: “el bandito” sta lì, attende che diventi vero ciò che sia lui che il Napoli sognano, ma è impossibile forzare i tempi. E allora, non resta altro che temporeggiare, e vale per chiunque, pure per Fernando Llorente, che però ha orizzonti vari, può permettersi di scegliere, di orientarsi: a un parametro zero è concesso.
L’Atletico è sparito dai radar, ormai non ci sono dubbi: per il Napoli, un avversario in meno e un’altra giornata volata via senza che nascessero tentazioni in grado di complicare il piano De Laurentiis e quel “patto” sussurrato da Florentino Perez a Jorge Mendes. L’assenza di acquirenti, va da sè, costringe (e costringerebbe) il Real Madrid ad indietreggiare precipitosamente, altrimenti il rischio di ritrovarsi con un calciatore non gradito da Zidane e con un contratto da sei milioni e mezzo di euro, finirebbe per costituire uno spreco esagerato, ma anche una ingiustizia.